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Il dipinto in questione fa parte di un "ciclo" di tredici opere conosciuto come serie delle "pitture nere", con cui Goya aveva deciso di decorare la sua casa a Madrid. Tutte queste "pitture nere" sono caratterizzate da toni scuri e temi macabri, incredibilmente esasperati dai volti deformati dei soggetti impressi nelle opere.
L'opera che ha come soggetto il dio romano Saturno (Crono per i greci), era quella che addobbava la sala da pranzo del pittore. Il dipinto rappresenta la parte del mito in cui il dio Saturno venuto a conoscenza,a seguito di una predizione, del fatto che uno dei suoi figli lo avrebbe spodestato incomincia a divorare la sua stessa prole, per ovviare a questa minaccia.
Questa tematica mitica era già stata affrontata in passato dal pittore Rubens, attorno al 1637, con una tela omonima.