La poesia che apre il secondo libro-testimonianza di Primo Levi è caratterizzata dalla persistenza del terrore instillato dal Lager. I sopravvissuti non portano solo il ricordo dell’esperienza passata; la cicatrice di quello che hanno subito scavano profondi solchi nell’anima dei superstiti.
analisi e commento di Mattia Sangiuliano