mercoledì 26 marzo 2014

Auguri a Pierre Boulez

di Mattia Sangiuliano

«Ci sono moltissime cose nella direzione, al di là dei fenomeni psicologici: quando si dirige un'orchestra bisogna conquistare gli strumentisti, accordandosi al loro temperamento.» Pierre Boulez

Pierre Boulez, direttore d'orchestra e compositore francese di musica contemporanea nasce il 26 marzo 1925 a Montbrison, nella Loira. All'età di sette anni prende lezioni di pianoforte assieme alla sorella. Frequenta il Collège cattolico di Saint-Etienne; studia matematica in classi speciali.
«Mio padre era ingegnere, e voleva che seguissi le sue orme. Così mi sono diplomato in matematica a Saint-Etienne, nella provincia dove sono nato, e poi ho fatto un anno di preparazione a Lione per l'École Polytechnique. Avevo interesse e talento per la matematica e mi è sempre piaciuto studiarla, a patto che non diventasse un obbligo che mi distogliesse dalla musica. Avevo e ho una grande ammirazione per i matematici, per il modo in cui la loro mente lavora, per come ragionano su cose che inventano. Questo mi sembra il loro aspetto più creativo.»

martedì 25 marzo 2014

Ricordando Arturo Toscanini

di Mattia Sangiuliano

«25 marzo 1867
Alle tre di notte, nell'alloggio dei Toscanini al numero 13 di Borgo San Giacomo, nel quartiere operaio di Oltretorrente, nasce Arturo, Primogenito di Paola Montani e Claudio Toscanini. Malgrado le idee anticlericali del padre, il bambino viene subito portato nel Battistero di Parma, dove gli vengono imposti i nomi di Arturo Alessandro. Claudio proviene da una famiglia modesta, ma relativamente benestante. Pare fosse il venticinquesimo figlio della coppia formata da Angelo Toscanini e Eligia Bombardi, sua seconda moglie. Il padre di Arturo Toscanini di mestiere faceva il sarto, ma fu soprattutto prima ardente poi nostalgico garibaldino. È la madre a portare con piglio severo la famiglia. Dopo Arturo nasceranno altre tre sorelle. Nella sartoria dei Toscanini si leggono ad alta voce i romanzi più famosi dell'ottocento, oppure si cantano arie d'opera. A quattro anni, per la prima volta, Arturo mette piede al teatro Regio. In scena c'è Un ballo in Maschera di Verdi.»

“Il negazionismo, storia di una menzogna” di Claudio Vercelli

recensione di Mattia Sangiuliano

Claudio Vercelli, ricercatore di Storia contemporanea presso l'istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino, è autore di un interessante saggio dall'attrattivo titolo “Il negazionismo, Storia di una menzogna” (Laterza 2013, pp 216, 20€).

«Questo libro si occupa di negazionismo olocaustico. Lo indaga da più punti di vista, non solo ricostruendone la storia ma cercando di mettere a fuoco, nel limite delle sue pagine, gli aspetti concettuali e ideologici, gli addentellati politici e le ricadute nella discussione pubblica» (p.VII)

Edito per la collana Storia e Società è un approfondimento estremamente interessante, che analizza in maniera lucida e organica, uno dei temi più controversi cui la storiografia contemporanea, nel campo dell'olocausto, deve confrontarsi.

lunedì 24 marzo 2014

"Lo avrai camerata Kesselring" di Piero Calamandrei

Per i settantanni dall'eccidio delle Fosse Ardeatine un ultimo saluto alle 365 vittime del nazifascismo.

"Lo avrai camerata Kesselring" di Piero Calamandrei.

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Settantanni dalle Fosse Ardeatine. Una Storia che non può essere cancellata.

di Mattia Sangiuliano

“L'ordine venne direttamente da Hitler” è la dichiarazione che rimbomba a settantanni dalla strage di quei 365 italiani giustiziati a Roma; in una situazione in cui la notorietà di inquisiti e carnefici non è che l'altoparlante di una giustizia che sembra non aver voce in capitolo, la mancanza di prove scritte e la possibilità di stravolgere e manipolare i fatti è il cavallo di battaglia del negazionismo riflesso nella popolarità dei singoli che, con la loro sola immagine, riescono a far tacere ogni forma di dissenso o di fattualità storica.
Ma i 365 italiani che il 24 marzo 1944 furono giustiziati alle Fosse Ardeatine sono un'eredità troppo grande per essere cancellata con un semplice colpo di spugna.

giovedì 20 marzo 2014

"Mondo sotto lucernario verde" poesia di Luciano Folgore

Analisi e commento di Mattia Sangiuliano

Primavera di Sandro Botticelli (1482)
Primavera del fresco
sotto il verde lucernario del cielo.
Monta un color d’erba ovunque.
Hanno versato un succo di foglie nuove
entro la conca del mondo.
Tepidità che s’apre nelle cellule a gemma.
Si pensa con zampilli di sorgente.
La vita è tutta un’infanzia
e nelle vene c’è un senso di trifoglio
cuore verde a bocciolo
senza preoccupazione della rosa
che nascerà
con cinque sepali soli,
stellanti
intorno ad un fermento d’odore.