sabato 25 aprile 2020

«Ora e sempre Resistenza»


Viviamo in tempi bui, un eterno presente ci ha fatto dimenticare da dove veniamo, qual è la nostra storia. L’Italia, forse più di ogni nazione del vecchio continente, non ha mai veramente fatto i conti con la pagina più cupa della sua storia nazionale, ostinandosi a edulcorare le proprie responsabilità nel periodo tra le due guerre.


di Mattia Sangiuliano



Purtroppo, per via  dell'emergenza sanitaria, in questo anomalo 25 aprile - in un periodo in cui di normale e di ordinario è rimasto poco - le commemorazioni per la giornata delle Liberazione, ovviamente, non possono avere luogo. Quest'anno dobbiamo rinunciare al solito tripudio di piazze e di feste che, in questo giorno, si mobilitano per rendere omaggio alla giornata che ha segnato l'inizio di una nuova stagione per l'Italia intera.

In quest'occasione condivido il discorso che tenni lo scorso 25 aprile nella piazza del mio comune. Un'occasione che mi fu concessa dalla sezione locale dell'ANPI. Buona lettura.



25 aprile 2019 – «Ora e sempre Resistenza» di Mattia Sangiuliano

Buongiorno a tutti. Vorrei ringraziare l’amministrazione comunale per presenziare questo 25 aprile in piazza, le istituzioni tutte, le forze dell’ordine, il corpo bandistico di Castelferretti che da tradizione accompagna questa celebrazione.
È sempre bello per me, che sono fieramente falconarese, e convintamente antifascista, ritrovarmi qua, in piazza Mazzini, ogni sacro 25 aprile. È per me un grande onore dunque essere qua oggi, su questo palco, come cittadino, accanto alle istituzioni comunali e poter parlare per bocca di un’istituzione nazionale come quella dell’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
È un’occasione ricca di significato questa che, ogni anno, ci spinge in piazza per celebrare il 25 aprile, come data della Liberazione, e la Resistenza, come realtà storica che ci ha portato ad essere una democrazia, contro la tirannia del nazifascismo che nel ventennio più cupo della storia ha oppresso il nostro paese.

Cosa sia stato il fascismo, quale volto abbia avuto quel regime, ce lo ricorda bene questa piazza ancora oggi con un importante edificio culturale intitolato a Piero Pergoli, illustre medico antifascista, repubblicano, che subì varie intimidazioni e assalti da parte di squadristi, venendo addirittura gambizzato – ferito a colpi di revolver – durante uno di questi atti violenti nei suoi confronti e sequestrato, nel 1924, da un gruppo di fascisti. Le violenze che il Pergoli subì non furono solo nel fisico, ad opera di esecutori armati per conti di gerarchi invisibili: non meno importante è quella violenza istituzionale che colpì il su orgoglio. Piero Pergoli infatti si vide radiare dall’Albo dei Medici in quanto non allineato al regime. Il fascismo era questo: un bavaglio che non ammetteva il dissenso. Pergoli però perseverò nella sua attività di non-allineato al regime continuando a lottare con vigore contro l’oppressione. Un uomo del suo calibro rappresenta un ideale di Resistenza che ognuno di noi dovrebbe tenere bene a mente.

Persone che si opposero al fascismo, in nome della libertà, ci sono state. È motivo di orgoglio per me sapere che nella mia Falconara una via ed un’istituzione culturale, che preserva e veicola il sapere, antidoto contro l’ignoranza che genera mostri, portino il nome di chi ha sacrificato tanto in nome della libertà, della democrazia, del libero pensiero e nella difesa della possibilità di esprimersi. Cose forse per noi scontate ma che, all’epoca, non lo erano affatto. Per parafrasare una celebre frase «È facile fare i fascisti in uno stato democratico, provate a fare i democratici sotto il fascismo».

Viviamo in tempi bui, un eterno presente ci ha fatto dimenticare da dove veniamo, qual è la nostra storia. L’Italia, forse più di ogni nazione del vecchio continente, non ha mai veramente fatto i conti con la pagina più cupa della sua storia nazionale, ostinandosi a edulcorare le proprie responsabilità nel periodo tra le due guerre. In molti paesi d’Europa una silenziosa marea nera fa riemergere lo spettro di quei principi feroci che mal si sposano con le istituzioni democratiche e con i valori che ogni libero cittadino deve difendere. Talvolta sono chiacchiere da bar, altre volte occasionali commenti lanciati su qualche social; la più piccola crepa minaccia di distruggere la diga. Bisogna riaffermare la democrazia come antidoto ad ogni forma di deriva autoritaria. Dobbiamo oggi ripensare la partecipazione tornando ad occupare gli spazi di dissenso, creare nuove occasioni di incontro, uscire di casa e prendere le redini della politica facendola dal basso, partecipando attivamente per la democrazia. Il partigiano e filosofo francese Stéphane Hessel scrisse una delle frasi più significative che meglio riassume quello che penso: «Creare è resistere. Resistere è creare».

La Resistenza, oggi, non è armata. Resistenza, oggi, significa dire di “no” a ogni forma di negazione dei diritti, ad ogni forma di prevaricazione nei confronti degli altri, donne e uomini. Come fecero persone del calibro di Piero Pergoli. Abbiamo altre armi, ereditate dalla Resistenza, che dobbiamo impugnare dentro e fuori le sedi istituzionali. Prima fra tutte la nostra Costituzione, lascito della Resistenza partigiana, massima espressione di antifascismo istituzionalizzatosi per la difesa dei diritti guadagnati. E un altro importante documento che dovrebbe essere preso in mano dai popoli di ogni nazione europea che ha visto versare sangue in nome di idee violente e liberticide è la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

La Resistenza deve essere un esercizio costante, quotidiano, deve essere ispirata dai frutti che la lotta antifascista fece maturare dentro a quell’infausto regime che voleva reprimere ogni differenza di pensiero. A chi dice che il fascismo è stato una “dittatura benigna” dobbiamo rispondere che in questi paradossi noi non ci cadiamo: dittatura è il contrario di libertà, il contrario di fascismo è democrazia. Preferisco vivere nella peggiore delle democrazie che nella migliore delle dittature. Se sono nato libero di pensare e di esprimermi non voglio morire imbavagliato e schiavo.

L’ART 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo dice: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza»
Pensiamo a quanti, durante il ventennio sono stati colpiti dalle leggi così dette fascistissime. Proviamo a immaginare cosa volesse dire essere obbligati ad aderire al partito unico per poter lavorare, cosa volesse dire prostrarsi ogni giorno di fronte al regime per avere di che mangiare; pensiamo alla guerra, alle vittime, al sangue di una generazione mandata a crepare in Russia, nei Balcani e in Grecia. Pensiamo alla più grande stortura scientifica che dall’Italia ha fatto scuola: il codice razziale; pensiamo a ebrei e figli di ebrei, giovani e giovanissimi, perfettamente italiani cui veniva interdetta l’istruzione, ai loro genitori cui veniva tolto il lavoro, vietato l’accesso a servizi elementari perché reputati non più italiani da un giorno all’altro.
ART 3 della Dichiarazione: «Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona»

E allora, se da falconarese sono fiero di vedere un edificio intitolato a Piero Pergoli non posso che sentirmi allo stesso tempo indignato di vivere in una città in cui una via è intitolata ad Arturo Donaggio: firmatario del manifesto degli intellettuali fascisti, il 21 aprile del 1925, e firmatario del manifesto della razza, il 15 luglio 1938. Mi vergogno di vivere in un comune che fa vanto nella proprio toponomastica di un nome così infame; non mi sento rappresentato da un’amministrazione che, crogiolandosi nell’immobilismo, fa strame dei valori della Resistenza lasciando una via intitolata a chi non si è opposto a chi ha piegato l’intelletto ad uso e consumo di una barbara politica fatta di odio e violenza, di discriminazione, distruzione e morte. Sindaco, assessori, consiglieri comunali tutti: cancellate quel nome!

Ora e sempre Resistenza.
Grazie per la vostra attenzione.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...