domenica 27 gennaio 2019

Glass – L’immaginario del superuomo tra cinema e fumetti


Recensione di Mattia Sangiuliano


Nelle sale italiane è arrivato “Glass” il tanto atteso – e non solo per i fan – sequel di “Split” (2016), terzo e ultimo capitolo che chiude la trilogia Eastrail 177 cominciata con “Unbreakable – Il predestinato” (2000); tutti e tre i capitoli sono diretti dall’eclettico M. Night Shyamalan.


A 19 anni dai fatti narrati in Unbreakable – che coincidono con i 19 anni trascorsi nella fiction che lega il primo e l’ultimo capitolo, e a solo poche settimane di distanza dalle vicende raccontate in Split – in questa nuova pellicola diretta da Shyamalan torna il tanto atteso John Dunn alias Bruce Willis, che in Split avevamo scorto dopo i titoli di coda. Grande ritorno anche per quanto concerne il reparto dei “cattivi”, con un Samuel L. Jackson alias Elijah Price pronto a rivestire gli sgargianti panni della nemesi di Dunn: Mr Glass. Per non parlare de La Bestia, con tutte le sue personalità anche questa volta egregiamente interpretate da James McAvoy.


Tema cardine di questo film, in linea di continuità con le altre due pellicole che lo hanno preceduto, è quello del superuomo, declinato in tutte le varianti e sfumature che gli fa assumere la sua irruzione nel mondo “reale”. Questa tematica viene incarnata dai due campioni, solo apparentemente antitetici, quali Dunn e La Bestia; il topos del cosiddetto “uomo d’acciaio” viene affrontato dai personaggi del film attingendo a piene mani dalla narrativa fumettistica. Senza scomodare nessun personaggio fumettistico in particolare Shyamalan, parlando genericamente di fumetti, evitando ogni sorta di appiattimento, fa confluire i tratti fondamentali di questo genere narrativo nel suo girato.

Emerge una sorta di diario di bordo che, non volendo esaurire tutte le possibili sfaccettature sul tema, contribuisce ad introdurre la visione di un mondo a noi troppo stretto, troppo piccolo, di cui non possiamo riuscire a comprendere la totalità e di cui, infine, non riusciamo a cogliere l’alterità. Il superuomo è in questo senso lo scarto in avanti, non solo in termini evolutivi, ma in termini sociali: la via di fuga da una società che ci vuole incasellati in abiti predeterminati, in cui la “devianza” (o diversità) è una malattia da curare.

La distinzione tra buoni e cattivi, normali e anormali, va in crisi di fronte a personaggi estremamente complessi quali La Bestia, superuomo evocato da L’Orda, una radicale fazione di quelle personalità che abitano il corpo di Kevin Crumb e che si sono unite per rendere possibile l’avvento dell’homo superior; è la personalità ultima nata come meccanismo di difesa supremo per proteggere lo stesso Kevin.


La mente è la porta attraverso la quale la sovra-umanità irrompe nel mondo reale. L’immaginario fumettistico è un pretesto – popolare ed efficace – in grado di spiegare questa nuova umanità le cui potenzialità sono dispiegate attraverso e oltre l’umano, verso la massima espressione della volontò di potenza. La mente è però anche l’arma in grado di sconfiggere o imbrigliare il superuomo: la dottoressa Staple, specializzata in persone che credono di essere supereroi, tenterà di curare Dunn e L’Orda, sostenendo come questi siano solamente convinti di aver acquisito dei poteri. Proprio in questo momento la fede dei nostri superuomini viene anestetizzata: Dunn dovrà interrogarsi sulla propria forza, così come l’Orda che vedrà vacillare la propria fede nella Bestia redentrice.

Aspetti di Unbreakable e di Split confluiscono quali affluenti principali nella trama di Glass, senza forzature. Il grande ritorno di Mr Glass mette in scena un personaggio solo apparentemente dipinto come il classico villain fumettistico di turno, il cui chiaro obiettivo è quello di far rivelare il superuomo al mondo intero allo scopo di svegliare le coscienze. Quale esperto di fumetti fornirà più volte spiegazioni e chiavi di lettura per interpretare la pellicola in un’ottica fumettistica, tutt'altro che parodistica, sfruttando i cliché e i colpi di scena tipici delle “nuvole”.

Altri tre personaggi quali Joseph Dunn, Casey (Anya Taylor Joy) e la madre di Elijah, variamente legati ai tre protagonisti, attingeranno anche loro a piene mani al mondo fumettistico per cercare di sventare il piano di Mr Glass, finendo però per comprendere che l’umanità si trova di fronte ad un più profondo cambio di paradigma in cui, alla fine dei conti, dopo lo scontro finale tra superuomini, i veri cattivi vanno cercati altrove.

Kevin Crumb (James McAvoy) e Casey (Anya Taylor Joy)

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