sabato 2 febbraio 2019

Morgan Lost (Black Novels n°1) – I colori del male


Recensione di Mattia Sangiuliano

Dopo il recente ritorno di Morgan Lost nel tanto atteso team-up con l’indagatore dell’incubo (parte uno e parte due), in questo freddo inizio dell’anno diamo il via alle danze con una nuova serie dedicata al cacciatore di taglie della tetra e perennemente invernale New Heliopolis, nell’universo immaginato e sceneggiato dal padre di Morgan: Claudio Chiaverotti.


Nuova serie quella che comincia questo inverno e che, come dice lo stesso autore nel suo editoriale, unisce elementi della prima e della seconda stagione di Morgan Lost. Proprio dalle Dark Novels prende la caratteristica della continuità, di un filo narrativo che vuole unire gli albi che costituiranno l’insieme di queste nuove Black Novels – evocative e in linea di continuità già dal nome. La conclusione del primo albo ci dà un assaggio del legame che unirà primo e secondo numero.


Un primo numero speciale dunque, a colori, non solo per noi ma anche per lo stesso Morgan che, in questa storia, perderà la sua particolare daltonia – che gli fa osservare il mondo in scala di grigi e rosso – in tempo per vedere una New Heliopolis in cambiamento. La scomparsa del fenomeno delle dei serial killer rockstar ha portato la città sull’orlo del default finanziario; sulla scorta di questo mutamento spregiudicate forze tenteranno di mettere in atto un piano per potersi arricchire, inondando la città con nuova violenza.


Morgan Lost è un personaggio maturo, calato nel suo tempo, non è lo stereotipo dell'eroe senza macchia e senza paura; le storie che vive, le avventure in cui si imbarca, rispecchiano alcuni dei mali della nostra era. In questo albo assistiamo all’alienazione che la violenza produce e le pericolose derive che la sua riproduzione quotidiana possono scatenare in una società "civile". Morgan Lost si conferma ancora come un fumetto che vuole criticare alcuni aspetti della nostra moderna quotidianità. Facendolo con un campione tormentato e consapevole dei propri limiti e delle proprie debolezze


Giovanni Talami, disegnatore del secondo albo di Morgan Lost è disegnatore d’occasione per questo primo albo della nuova stagione. Il tratto solitamente sfumato di Talami ben si sposa con la colorazione dell’albo, per un Morgan Lost estremamente accattivante e curato in ogni dettaglio; proprio il comparto grafico rende questo volume un piccolo gioiello del fumetto italiano. Graficamente curati i personaggi, le dinamiche scene di lotta, così come gli esterni nevosi o agli interni estremamente ricchi di particolari.





Altra nota di merito, in linea di continuità con la migliore tradizione di Morgn Lost, cui siamo abituati sin dalla prima serie del 2015, riguarda la copertina curata dell’immancabile Fabrizio de Tommaso. L’anticipazione della copertina del secondo albo rafforza l’idea che anche le copertine presenteranno una felice continuità con le precedenti serie. Da notare, poi, la scelta di insistere con il “nuovo” formato bonelliano adottato per le Dark Novels: un formato dal folio leggermente più grande e un numero di pagine ridotto a 66 – contro le 98 del formato “tradizionale” – che ci auguriamo non facciano ridurre la qualità delle storie.






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