lunedì 6 aprile 2020

Top 10 canzoni depressive italiane da NON ascoltare durante la quarantena


Dopo la Top 10 canzoni depressive da NON ascoltaredurante la quarantena ecco una selezione di dieci canzoni depressive, italiane, che NON bisogna ascoltare in caso di isolamento prolungato e forzato.


Di Mattia Sangiuliano



Con la conferma del prolungamento delle restrizioni eccoci nuovamente ad instillare nefasti propositi nelle vostre vite a suon di canzoni tutt’altro che allegre. E questa volta abbiamo pensato ad una playlist da dedicare ai novelli fan del tricolore appeso al balcone. Dopo la TOP 10 canzoni depressive da NON ascoltare durante la quarantena abbiamo stilato una lista di 10 canzoni italiane, tutte variamente lacrimose, da evitare come la peste – o come il COVID, per rimanere in tema – in caso di isolamento prolungato per emergenza sanitaria.

Premettiamo che, facendo seguito alla migliore tradizione melodrammatica italiana, i dieci titolo qua acclusi – salvo qualche isolata eccezione – sono per lo più tutti evocanti situazioni amorose dannate, moribonde o proprio morte. Se siete le classiche persone che, in questa pandemia, escono sul balcone per intonare le parole di Mameli, preparatevi ad un viaggio nella depressione che non vi farà più guardare al tricolore con orgoglio e speranza ma con una disperazione tangibile.

Ecco una selezione di dieci canzoni depressive, italiane, che NON bisogna ascoltare in caso di isolamento prolungato e forzato. Se non volete finire con la testa nel forno o con qualche mix di detergenti per pavimenti e superfici nello stomaco, NON proseguite la lettura di questo articolo. La redazione declina ogni responsabilità in merito all’eventuale vostra dipartita.

Se sopravvivete a questa selezione potrò chiamarvi sorelle e fratelli.

E ora andiamo a cominciare.

10.    Sembra il primo giorno – Claudio Baglioni



La canzone qui proposta è una (in)felice apertura di danze per questa TOP 10. Tutto l’album di “Questo piccolo grande amore” si sbilancia, ondeggia e, alla fine, si ribalta inesorabilmente nella lacrimosa sofferenza per la fine di un amore. Un breve sprazzo di gioia all’interno del brano, rievocante la felicità del primo incontro, non fa che rendere ancora più amaro il tragico epilogo. Se in questa quarantena siete separati dalla vostra metà o se vi siete lasciati prima della pandemia, questa canzone fa al caso vostro. Quindi NON ascoltatela.

9.    Inverno – Ministri



Una rock band italiana che amo molto ma che, da alcuni suoi titoli, consiglio vivamente di prendere le distanze in caso di apocalisse ad alto tasso di infettività.  Inverno è una canzone dal tono tragico che, anche nel suo testo – qua e là un po’ stentato, bisogna ammetterlo – non vuole di certo infondere speranza nell’ascoltatore. Se volete essere cullati nella depressione senza fine questo brano fa al caso vostro.

8.    E penso a te – Lucio Battisti



Poteva mancare Battisti? Domanda assolutamente retorica che merita un perentorio “no”. Tutte le canzoni italiane qua proposte ruotano attorno all’amore. Battisti se ne intende di questo argomento, anche in questo brano caratterizzato da quel “e penso a te” che non solo è il titolo della canzone ma sua vera e propria ossatura. Persino nei momenti più ritmati e cadenzati non ci abbandona un senso di malinconica lontananza dalla persona che abbiamo nella testa. E voi? A chi pensate in questa quarantena? Alla persona che avete accanto? Oppure a dei conti lasciati in sospeso con qualcun’altro? Avete tutto il tempo per riflettere e schiarirvi le idee.

7.    Cantico dei drogati – Fabrizio De André



Ben venga anche il faber nostrum in questa compilation, con una canzone che molti – ma non tutti – conoscono. Ad essere sincero è una traccia che avevo completamente rimosso dalla memoria. E forse, a ben vedere, un motivo c’era. Vale davvero la pena NON rispolverarla per questa pandemia.

6.    Amandoti – CCCP



Il primo che mi dice che questa canzone è di Gianna Nannini vìolo la quarantena per prenderlo a schiaffi con il vinile. Struggente canzone – come tutte quelle qui proposte – atta a coronare le sfortunate storie d’amore. Perché non lasciarsi cullare dalle sue note struggenti durante la pandemia? Giovanni Lindo Ferretti è il degno Compagno – con la “c” maiuscola – per questo periodo di confino. La sua voce profonda e vibrante è una fitta al petto. Sconsigliata ai fragili di cuore.

5.    Gli uomini non cambiano – Mia Martini



Anche la Martini ci ha visto lungo. Magari se si è costretti a casa con la propria tormentata famiglia questa è una canzone da evitare. La cantante non la manda certo a dire: talvolta le donne si trovano dei veri e propri mostri. Una canzone drammatica e, purtroppo, sempre attuale per non alleggerire la vostra quarantena

4.    Mi sono innamorato di te – Luigi Tenco



Potremmo stare qua a disquisire ore del legame tra Tenco e impegno. Un impegno che andava oltre la tristezza delle sue canzoni. Potremmo. Ma ovviamente non è questa la sede. Tenco scrive canzoni tristi e questa è probabilmente la più struggente che potevo inserire in questo (s)consiglio di ascolto. Un brano breve e diretto. Letteralmente un colpo di pistola alla tempia, degno del più pio boia. Un colpo di grazia a misura di quarantena.

3.    Amore impossibile – Tiromancino



Solo bestemmie pensando a questa canzone che si merita a mio avviso la medaglia di bronzo. Mi lacrimano le casse dello stereo solo a metterla in coda per la riproduzione. Drammatica in tempo di pace figurarsi l’angoscia in tempo di “guerra”. Dove per guerra si intende “restrizione di libertà”. Questa traccia è letteralmente un pianto: soprattutto per il ritornello, capace di suscitare un’innata voglia di trapanarsi i timpani con l’antenna dello stereo. Una sola parola per descriverla: angoscia.

2.    Tu no – Piero Ciampi



Una canzone che deve stare in questa classifica obbligatoriamente. Un crescendo ossessivo e disperato sostanziatosi in un “tu no” reiterato ossessivamente. Uno spaccato sincero quanto drammatico per la fine di molte relazioni fatte di incomprensioni.
Evocativa la frase iniziale del “Tu non devi andare via”, da riproporre come monito in questi giorni di clausura. Anche perché, pur volendo, non puoi allontanarti dalla tua abitazione. Ciampi gira il coltello nella piaga.

1.    Sassi – Gino Paoli



L’eutanasia dovrebbe essere istituzionalizzata – non solo legalizzata – proprio per questa canzone. Ben oltre il classico melodramma all’italiana questo è un vero e proprio requiem che non fa sconti di pena. Paoli non fa niente per indorare la pillola – o la supposta – e questa lenta – a tratti lentissima – canzone è un crescente di straziante agonia. Se volete sperare di arrivare a fine pandemia NON premete “play” per ascoltare questa canzone.

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