Dopo la Top 10 canzoni depressive da NON ascoltaredurante la quarantena ecco una selezione di dieci canzoni depressive,
italiane, che NON bisogna ascoltare in caso di isolamento prolungato e forzato.
Di Mattia Sangiuliano
Con la conferma del prolungamento
delle restrizioni eccoci nuovamente ad instillare nefasti propositi nelle
vostre vite a suon di canzoni tutt’altro che allegre. E questa volta abbiamo
pensato ad una playlist da dedicare ai novelli fan del tricolore appeso al
balcone. Dopo la TOP 10 canzoni depressive da NON ascoltare durante la quarantena
abbiamo stilato una lista di 10 canzoni italiane, tutte variamente lacrimose,
da evitare come la peste – o come il COVID, per rimanere in tema – in caso di
isolamento prolungato per emergenza sanitaria.
Premettiamo che, facendo seguito
alla migliore tradizione melodrammatica italiana, i dieci titolo qua acclusi –
salvo qualche isolata eccezione – sono per lo più tutti evocanti situazioni
amorose dannate, moribonde o proprio morte. Se siete le classiche persone che,
in questa pandemia, escono sul balcone per intonare le parole di Mameli,
preparatevi ad un viaggio nella depressione che non vi farà più guardare al
tricolore con orgoglio e speranza ma con una disperazione tangibile.
Ecco una selezione di dieci
canzoni depressive, italiane, che NON bisogna ascoltare in caso di isolamento
prolungato e forzato. Se non volete finire con la testa nel forno o con qualche
mix di detergenti per pavimenti e superfici nello stomaco, NON proseguite la
lettura di questo articolo. La redazione declina ogni responsabilità in merito
all’eventuale vostra dipartita.
Se sopravvivete a questa
selezione potrò chiamarvi sorelle e fratelli.
E ora andiamo a cominciare.
10. Sembra il primo giorno – Claudio Baglioni
La canzone qui proposta è una (in)felice
apertura di danze per questa TOP 10. Tutto l’album di “Questo piccolo grande
amore” si sbilancia, ondeggia e, alla fine, si ribalta inesorabilmente nella
lacrimosa sofferenza per la fine di un amore. Un breve sprazzo di gioia all’interno
del brano, rievocante la felicità del primo incontro, non fa che rendere ancora
più amaro il tragico epilogo. Se in questa quarantena siete separati dalla
vostra metà o se vi siete lasciati prima della pandemia, questa canzone fa al
caso vostro. Quindi NON ascoltatela.
9. Inverno – Ministri
Una rock band italiana che amo
molto ma che, da alcuni suoi titoli, consiglio vivamente di prendere le
distanze in caso di apocalisse ad alto tasso di infettività. Inverno è una canzone dal tono tragico
che, anche nel suo testo – qua e là un po’ stentato, bisogna ammetterlo – non vuole
di certo infondere speranza nell’ascoltatore. Se volete essere cullati nella
depressione senza fine questo brano fa al caso vostro.
8. E penso a te – Lucio Battisti
Poteva mancare Battisti? Domanda assolutamente
retorica che merita un perentorio “no”. Tutte le canzoni italiane qua proposte
ruotano attorno all’amore. Battisti se ne intende di questo argomento, anche in
questo brano caratterizzato da quel “e penso a te” che non solo è il titolo della
canzone ma sua vera e propria ossatura. Persino nei momenti più ritmati e
cadenzati non ci abbandona un senso di malinconica lontananza dalla persona che
abbiamo nella testa. E voi? A chi pensate in questa quarantena? Alla persona
che avete accanto? Oppure a dei conti lasciati in sospeso con qualcun’altro? Avete
tutto il tempo per riflettere e schiarirvi le idee.
7. Cantico dei drogati – Fabrizio De André
Ben venga anche il faber nostrum
in questa compilation, con una canzone che molti – ma non tutti – conoscono. Ad
essere sincero è una traccia che avevo completamente rimosso dalla memoria. E forse,
a ben vedere, un motivo c’era. Vale davvero la pena NON rispolverarla per
questa pandemia.
6. Amandoti – CCCP
Il primo che mi dice che questa
canzone è di Gianna Nannini vìolo la quarantena per prenderlo a schiaffi con il
vinile. Struggente canzone – come tutte quelle qui proposte – atta a coronare
le sfortunate storie d’amore. Perché non lasciarsi cullare dalle sue note
struggenti durante la pandemia? Giovanni Lindo Ferretti è il degno Compagno –
con la “c” maiuscola – per questo periodo di confino. La sua voce profonda e vibrante
è una fitta al petto. Sconsigliata ai fragili di cuore.
5. Gli uomini non cambiano – Mia Martini
Anche la Martini ci ha visto
lungo. Magari se si è costretti a casa con la propria tormentata famiglia
questa è una canzone da evitare. La cantante non la manda certo a dire: talvolta
le donne si trovano dei veri e propri mostri. Una canzone drammatica e,
purtroppo, sempre attuale per non alleggerire la vostra quarantena
4. Mi sono innamorato di te – Luigi Tenco
Potremmo stare qua a disquisire
ore del legame tra Tenco e impegno. Un impegno che andava oltre la tristezza
delle sue canzoni. Potremmo. Ma ovviamente non è questa la sede. Tenco scrive
canzoni tristi e questa è probabilmente la più struggente che potevo inserire
in questo (s)consiglio di ascolto. Un brano breve e diretto. Letteralmente un
colpo di pistola alla tempia, degno del più pio boia. Un colpo di grazia a
misura di quarantena.
3. Amore impossibile – Tiromancino
Solo bestemmie pensando a questa
canzone che si merita a mio avviso la medaglia di bronzo. Mi lacrimano le casse
dello stereo solo a metterla in coda per la riproduzione. Drammatica in tempo
di pace figurarsi l’angoscia in tempo di “guerra”. Dove per guerra si intende
“restrizione di libertà”. Questa traccia è letteralmente un pianto: soprattutto
per il ritornello, capace di suscitare un’innata voglia di trapanarsi i timpani
con l’antenna dello stereo. Una sola parola per descriverla: angoscia.
2. Tu no – Piero Ciampi
Una canzone che deve stare in
questa classifica obbligatoriamente. Un crescendo ossessivo e disperato
sostanziatosi in un “tu no” reiterato ossessivamente. Uno spaccato sincero
quanto drammatico per la fine di molte relazioni fatte di incomprensioni.
Evocativa la frase iniziale del “Tu
non devi andare via”, da riproporre come monito in questi giorni di clausura.
Anche perché, pur volendo, non puoi allontanarti dalla tua abitazione. Ciampi
gira il coltello nella piaga.
1. Sassi – Gino Paoli
L’eutanasia dovrebbe essere
istituzionalizzata – non solo legalizzata – proprio per questa canzone. Ben
oltre il classico melodramma all’italiana questo è un vero e proprio requiem
che non fa sconti di pena. Paoli non fa niente per indorare la pillola – o la
supposta – e questa lenta – a tratti lentissima – canzone è un crescente di
straziante agonia. Se volete sperare di arrivare a fine pandemia NON premete “play”
per ascoltare questa canzone.
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