venerdì 5 maggio 2023

Siate partigiani: partecipate!

di Mattia SangiulianoDiscorso del 25 aprile 2023, ANPI Falconara Marittima, sez. Gianfranco Pistola

La partecipazione è l’anima della democrazia, base e motore della nostra società. Un valore, la partecipazione, che non deve essere sopito nell’indifferenza. La partecipazione è una scelta di campo che richiama la nostra responsabilità verso le istituzioni.


Mattia Sangiuliano dell'ANPI di Falconara Marittima

Ringrazio l’amministrazione comunale, l’ANPI di Falconara Marittima sez. Gianfranco Pistola, le istituzioni tutte, le forze dell’ordine e il corpo bandistico di Castelferretti che da tradizione accompagna questa celebrazione.

È per me un grande onore essere oggi da questa parte della piazza in questa giornata densa di significato per la nostra storia nazionale. Libero di poter esprimere il mio pensiero.

Come ogni 25 aprile ci troviamo in questo luogo simbolo della nostra storia locale, davanti all’edificio, il Pergoli, che porta il nome di chi venne assalito dai vili fascisti, offeso nel corpo ma mai fiaccato nello spirito. Piero Pergoli venne assalito solo perché portatore di un’idea diversa da quella totalitaria che il fascismo voleva tramutare in fede religiosa, in dottrina e culto. Piero Pergoli venne assalito il 27 dicembre del 1922 perché antifascista.

Due anni dopo, nel 1924, il deputato socialista Giacomo Matteotti venne assassinato perché antifascista.

È stato sempre facile per i fascisti ritagliarsi spazi all’interno della democrazia. Provate però a immaginare il contrario: cosa poteva essere fare i democratici, sotto un regime oppressivo. La storia ce lo dice molto chiaramente. Molti provarono a essere liberi e pagarono un caro prezzo. Molti vennero imbavagliati, molti pagarono con l’estromissione dal luogo di lavoro. Docenti persero la cattedra. Oppositori trovarono, nella migliore delle ipotesi, il confino. Molti antifascisti pagarono con la vita. Molti antifascisti e partigiani trovarono la morte cercando la libertà e il riscatto del nostro paese.

Pagarono, senza sconti, i 335 martiri, ebrei e antifascisti, delle Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944. Nella nostra regione, due giorni prima, il 22 marzo 1944, a Montalto, pagarono con la vita i 31 partigiani fucilati per mano del 1º Battaglione Camicie Nere "IX Settembre”.

Uccisi perché partigiani e antifascisti. Giovani vite che reclamavano la libertà furono recise per mano fascista: tra i morti vi erano dieci ragazzi di diciannove anni, quattro di diciotto anni, dieci di diciassette anni e un ragazzo di sedici anni. Vennero assassinati, senza pietà, dai fascisti della Repubblica Sociale Italiana.

L’eccidio di Montalto ci deve far riflettere su un aspetto che riguardò la Liberazione.

L’età media dei partigiani che presero la via delle montagne era di 25 anni. Giovane sangue è stato versato per sciogliere le catene dell’oppressione e ridarci la libertà. Da quel sangue, versato sulle montagne e nelle città occupate, è sbocciata la nostra Costituzione.

La nostra Costituzione è un fuoco che bisogna tenere vivo, scaturita dalla fiamma della Resistenza è divampata grazie alle braci dell’Antifascismo che il regime, in un lungo e infausto ventennio, ha cercato in tutti i modi di soffocare e reprimere: prima con la violenza dello squadrismo e successivamente con leggi liberticide.

Anche le parole devono farci riflettere. La parola che dobbiamo riscoprire, in tutta la sua carica di significati è quella di “partigiano”.

Partigiano è colui che combatté durante la Resistenza. Partigiano è anche colui che, in ogni tempo e luogo “prende parte”. Partecipare. La partecipazione è l’anima della democrazia, base e motore della nostra società. Un valore, la partecipazione, che non deve essere sopito nell’indifferenza. La partecipazione è una scelta di campo che richiama la nostra responsabilità verso le istituzioni.

Dobbiamo ricordare quelle donne e quegli uomini, staffette e partigiani, quei patrioti, che scelsero da che parte stare: contro i soprusi, contro le leggi razziali, contro i provvedimenti liberticidi di un governo guerrafondaio. Per la libertà. Dalla parte giusta.

Anche noi, ricordando il sacrificio delle generazioni che ci hanno preceduto, dobbiamo prendere parte ai grandi cambiamenti della Storia, possiamo essere il motore per far avvenire il cambiamento. Dobbiamo prendere parte, come i partigiani che scelsero di non voltare lo sguardo altrove, ricordarci del loro esempio. 

E allora partecipate, siate partigiani, nel significato più completo della parola: riappropriamoci dei nostri diritti. Alimentiamo ancora il fuoco della nostra Costituzione nata dalla Resistenza.

Non sprechiamo la libertà riconquistata 78 anni fa. Rinnoviamo ogni volta che possiamo questo legame con le nostre radici di donne e uomini liberi. Di cittadine e cittadini della Repubblica, di figlie e figli della Resistenza. Ricordiamoci quando 80 anni fa, nell’estate del 1943, gli oppressi presero la strada della montagna per opporsi al regime e all’invasore.

Rinnoviamo oggi insieme, in questa piazza, quel patto tra donne e uomini oppressi che ha portato alla Liberazione. E che questo fiore del partigiano, sbocciato dalla Resistenza e dall’Antifascismo, chiamato Costituzione, venga gelosamente custodito, curato e tramandato.

Partecipiamo, insieme, alla cura della nostra democrazia.


Viva l’Italia,

Viva la Repubblica,

Viva i partigiani e le staffette partigiane,

Viva il 25 aprile.




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