venerdì 29 aprile 2016

“L'uomo dei tuoi sogni” e il tuo incubo peggiore – DD n°355

recensione di Mattia Sangiuliano


“Aprile dolce dormire” ci ricorda il vecchio detto, dedicato al mese della primavera e dell'amore. In questo mese Paola Barbato (di recente alle prese con la sua nuova creatura: UT) ci regala una storia tetra pronta a smontare ogni luogo comune legato a questo mese così solare. Proprio a cominciare da quel “dolce dormire” che se sottratto può portare a estreme conseguenze; la risultante di questa privazione, con la complicità di un demone che tiene le chiavi che possono spalancare le porte di un inferno dimenticato, agendo nottetempo, è l'incubo.


Ci guidano le cupe, taglienti e magnifiche chine di Paolo Martinello, tinte fosche che riempiono con la loro gradazione la scala di grigi dell'horror vacui sedimentato tra gli interstizi della memoria; una dark story che lascerà il segno, capace di cullare e di far struggere sulle note di un valzer che conduce alla fine dell'amore, come canta il canadese Leonard Cohen nell'omonima canzone. Cosa si è pronti a sacrificare per salvare una vita? Cosa perdere per guadagnare, in cambio, la libertà? Per non essere schiavi dell'incubo o del senso di colpa, così invadente e verace?


Lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo non sarà più cosa semplice o piacevole; la notte, con la sua sete di sonno, tende le spire avvolgendo le sue prede. Sembra dolcissimo ascoltare la litania che riempie lo spazio tra veglia e sonno, cullandoci; unico problema: ci si addormentasse si rischierebbe di non svegliarsi più. O non più come prima, dopo aver conosciuto “l'uomo dei tuoi sogni”. Tra incubo e speranza, amore e morte, sogno e delirio, Dylan è chiamato ad affrontare la stessa materia di cui sono fatte le sue illusioni. C'è solo un modo per recidere un contratto stipulato con il boia. E Dylan scoprirà cosa andrà sacrificato.

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