recensione di Mattia
Sangiuliano
Fiumi di citazioni per un'ordinaria indagine condotta dall'inquilino di Craven Road, dove “Miseria e crudeltà”
sono due pesi posti sulla stessa bilancia; quando si raggiunge
l'equilibrio non può che scattare, in tutta la sua violenza
purificatrice, l'orrore.
Scenari dei bassifondi
londinesi mischiano tinte attuali, spaccati di un'umanità risospinta
ai margini della civiltà, dietro i bastioni dell'indifferenza che la
civiltà stessa, ma nel caso specifico: la nobiltà, si arroga di
innalzare, nel disprezzo dell'altro, il diverso da sé che ha bisogno
di aiuto.
Ambientazione in cui si
muove senza problemi un'idealista e sognatore quale Dylan Dog, contro
il pregiudizio, in soccorso degli oppressi, senza chiedere – o
sperare di ottenere – nulla in cambio; accompagnato dall'ispettore
Rakim, in un'indagine che ha il compito di smascherare il
pregiudizio, movente e scintilla all'origine della (ultra)violenza
che macchia le pagine di questa storia.
Scenari e citazioni,
accanto ai reietti della società, ben si sposano
con un capolavoro della fantascienza quale Arancia meccanica cui
Gigi Simeoni,
sceneggiatore del mese, sembra guardare chiaramente; nonostante
questo, nel complesso, un'indagine anche fin troppo ordinaria.
La
resa grafica di Emiliano
Tanzillo,
felice nuovo nome che fa la sua comparsa in questo albo d'esordio, è
la vera protagonista di questo mese con tavole ricche e
dettagliatissime, capaci di padroneggiare il baratro della miseria e
i cupi risvolti della crudeltà orchestrata da Simeoni.
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