recensione di Mattia
Sangiuliano
Un'indagine sulle note di
una ballata malinconica dai cui movimenti delicati prende corpo un'indiavolata danza
macabra; una danza letale e lieve come la neve invernale che avvolge
New Heliopolis ovattando la dolce e drammatica storia d'amore che si
origina all'ombra dell'incubo di questo albo. Una storia che ha la
leggerezza del sogno, una fiaba sussurrata ma non per questo meno
tragica e priva dell'azione che ha caratterizzato i due numeri
precedenti di Morgan, il nuovo eroe-antieroe di casa Bonelli, in
questa prima e vera avventura slegata dalla storia biografica dei
primi due episodi della serie (1 e 2).
Azione e amore, tormento
e speranza, si intrecciano alla follia e una dimensione onirica,
surreale, aderisce alla realtà stessa ridisegnando la vicenda in cui
prendono corpo incubi e paure, in una storia, tra il noir e la fiaba, sceneggiata dall'ideatore Claudio Chiaverotti e disegnata da
Giovanni Freghieri (quello
stesso Freghieri impegnato con quell'altro bel progetto tutto nuovo –
anch'esso – di Hellnoir,
QUI 1di4) con un tratto netto, deciso, sfumato e ombrato dove serve, in
sintonia con l'originale rosso che invade la scala di grigi
dell'albo.
Un
sogno estremamente reale dotato di una propria vita, una realtà
sospesa in cui lo stesso Morgan Lost, cacciatore di taglie di
professione, può innamorarsi e affrontare Mister Sandman, un altro
pericoloso nemico, capace di mietere le sue vittime in quello che
potrebbe essere definito un incubo ad occhi socchiusi, un sogno che
prende corpo nel dormiveglia della ragione, dove l'orrore è uno
spettro che aleggia sopra ogni cosa, e può interrompere l'apparente
idillio in qualsiasi momento.
Una più che buona storia arricchita dalla più che eccellente prova artistica
delle tavole di Freghieri. Avanti così! Verso “La rosa nera” che
si schiuderà il prossimo mese con il numero 4 della nuova serie,
portando – finalmente – alla ribalta quel famigerato villain già
scorto i mesi scorsi: il celebre, ed osannato, Wallendream.
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