mercoledì 16 ottobre 2013

Una punizione per Priebke

di Mattia Sangiuliano

Il 16 ottobre 1943 avvenne il rastrellamento, da parte di soldati nazisti, del ghetto di Roma. 1.259 le vittime ebree che furono colpite dalla rappresaglia della Gestapo e deportate lontano dalle loro case e dai loro cari.
Oggi cadono i settantanni di questa atrocità. La comunità ebraica di roma si appresta a celebrare la ricorrenza e la memoria di questo evento mentre la salma di Erich Priebke, ex ufficiale nazista deceduto l'11 ottobre scorso, è stata trasportata all'aeroporto militare romano nella notte dopo essere stata bloccata sino a tarda sera allo scalo di Albano Laziale, per via degli scontri che si erano verificati tra manifestanti di destra e di sinistra.

Il terreno dello scontro è quello della memoria. La memoria che rievoca la strage; la memoria che non vuole dimenticare l'olocausto, contro quel negazionismo che trae il proprio vigore crescendo dall'ignoranza e da quelle ideologie fondate sulla religione della violenza. La memoria che si arricchisce e fa tesoro degli avvenimenti. La memoria che vince la corruttela delle informazioni sottoposte a mere logiche di mercato o di propaganda. La memoria che vince sulla partitocrazia e sul fazionismo. La memoria che ricorda tutte le lacrime e tutte le sofferenze
La memoria che non dimentica. Questa è la punizione per Erich Priebke.

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