giovedì 11 aprile 2013

"L'avventura d'un automobilista". Italo Calvino dà lezioni per una buona politica.

di Mattia S.


Il breve racconto di Italo Calvino intitolato "L'avventura d'un automobilista", presenta un'interessante architettura che, snodandosi attraverso la narrazione, sviluppa e sostiene una tematica antropologica estremamente attuale.
La vicenda si svolge tutta su una lunga e buia autostrada; come ci dice il narratore una "autostrada a 3 corsie, di quelle con la corsia di mezzo che serve per i sorpassi nelle due direzioni". E mentre corre sulla strada i suoi "pensieri corrono per conto loro in un circuito di alternative e dubbi" che non riesce "a disinnestare", mentre percorre il tratto di strada tra le città A e B.
Il protagonista ci dichiara (algebricamente) di abitare nella città A, e di essersi messo alla guida qualche minuto prima. Motivo di questa corsa, e dei suoi dubbi, è la telefonata che ha avuto con la sua amata che ci indica come Y. Y abita nella città B. La telefonata si è conclusa in malo modo: il protagonista ha lasciato Y, che ha ribattuto sarebbe andata da Z, rivale del protagonista. Dopo aver riappeso la cornetta non passa qualche minuto che già il protagonista si è pentito della telefonata. Qui si apre un primo bivio; ritelefonare sarebbe inutile se non addirittura dannoso. Al protagonista non resta che una corsa dalla sua amata per tentare di salvare tutto e dimostrare, al contempo, la sua voglia di riappacificazione. Eccolo dunque sulla strada che collega A e B.
Mentre l'automobile attraversa ambienti comuni e quotidiani, che nella situazione notturna, avvolgente e chiusa, divengono spazi claustrofobici che si confondono con la dimensione psichica (quasi onirica) dello stesso protagonista.
Il dubbio che assilla sotto forma di martellante inquisizione la mente del primo attore sono: "Y ha chiamato Z?", "era una minaccia oppure era una battuta buttata lì?". Altri scenari si presentano in un vortice di paranoie che si susseguono a catena. Z abita anche lui ad A; come il protagonista, si è precipitato anche lui in macchina per quella autostrada dopo aver ricevuto la telefonata di Y?
L'attenzione allora si sposta sugli abitacoli che accompagnano la corsa del protagonista, focalizzandosi sul guidatore, quando le macchina ospitano un solo passeggero. E se invece la sua donna ha chiamato lei, per riappacificarsi, e non lo ha trovato a casa? Se si fosse messa anche lei alla guida per raggiungerlo a casa? La situazione asfittica in cui si andato a cacciare non lascia scampo. Nella mente del protagonista tre persone sono destinate a rincorrersi senza potersi mai incontrare. Il dubbio e gli interrogativi regnano sovrani e rendono tangibile l'incertezza che accompagna nottetempo l'ansioso automobilista.

Proprio le tematiche dell'INCERTEZZA e dell'INCOMUNICABILITÀ sono il cardine di questa narrazione di Calvino e dello stallo politico in cui versa il paese da oltre un mese. Come sottolinea la retorica estera abbiamo fatto prima "a fare il papa che il governo".
La piazza è entrata nel parlamento, armata di buoni propositi e di eccezionali apriscatole. Nella piazza la gerarchia era chiara e lampante: l'uomo col megafono urlava, i suoi seguaci applaudivano. Il monologo di UNO, dal suo palco e con il suo spettacolo, contro il paese di tutti.
Come illustra lo schema della comunicazione, per "comunicare" occorre un emittente che veicoli un messaggio, instaurando un canale che lo colleghi al ricevente, impiegando un codice comune a entrambi. Un tipo di comunicazione implica che, con lo scambio dei ruoli, si crei una situazione democratica, in cui chi parla possa diventare ascoltatore e ricevere, cercando di limitare le urla.
Legittimato dal popolo l'M5S è entrato in parlamento e ha incominciato il suo iter.
Il "grillo" poteva essere l'alleato 'naturale' di Bersani e sbloccare la situazione del primo stallo post-elettorale: i punti programmatici in comune non mancavano, eppure Grillo(!) -dall'alto della sua posizione autoritaria- ha ribadito la linea del "tutti a casa" e del "niente alleanze con chi ha rovinato il paese", facendo prospettare, per un attimo, un'alleanza di 'larghe intese' con Berlusconi che il segretario del PD si è affrettato a smentire, rispettando la linea del Partito Democratico. Il "MoVimento" ci avrebbe guadagnato potendo godere dell'ennesimo inciucio ordito dalla classe politica. Verrebbe da pensare che l'M5S confidandi nel sindaco fiorentino: Matteo Renzi ("La freccia del Parto" -link).
Viceversa il PDL, forte del suo successo elettorale tanto quanto il M5S, non può che guadagnare in ogni scenario: dal 'governissimo', allo strumentale astensionismo "a5stelle", tanto energicamente propagandato da Grillo. Facendo pesare che il paese ha voluto ancora una volta Berlusconi.
Il possibile governo Bersani è stato congelato "senza passare per il via", preferendo ri-legittimare il dimissionario premier Monti con una scarica di elettro shock che, con la mannaia delle elezioni, ha dimostrato di avere solo uno scarso 9%.
Incaricato come 'esploratore' Bersani ha ascoltato i singoli gruppi per trovare una possibile soluzione volta al disincaglio della situazione, ribadendo che molti 'non si sono presi le proprie responsabilità'.
Sotto gli auspici dell'uscente Napolitano si è dato prima, il via a consultazioni che non hanno dissipato altro che la certezza di una soluzione rapida e indolore, per poi approdare ad una squadra di altri 10 tecnici, incaricati di sondare il terreno, facendo aumentare lo spettro di una soluzione ai limiti della costituzionalità.
E su questo scenario i politici continuano a parlare senza comunicare. Destinati a non incontrarsi mai. Calvino, nel suo racconto scrisse: "ciò che conta è comunicare l'indispensabile lasciando perdere tutto il superfluo".

In una fantomatica corsa della politica italiana, Bersani, dopo aver riappeso la cornetta in faccia a un ghignante Berlusconi, si ritrova ora a sfrecciare verso un governo che si allontana sempre di più. Premendo sull'acceleratore tenta di superare la dispersione di voti, stando attento a non perdere il carico del suo autotreno: il camper di Matteo Renzi che potrebbe accettare la chiamata a proprio carico dal leader PDL. Bersani, restio al "governissimo" si tuffa per strade sterrate, rispettando la linea del partito e la volontà dei suoi elettori.
Grande elemento di disturbo e di protesta, su questa disastrata autostrada, è quel "grillo-tonante" che a colpi di clacson riesce a strumentalizzare l'accordo e il disaccordo dell'Italia "dei partiti".

E come concluse il suo racconto Calvino:
"fuori di qui non c'è più nessuno capace di riceverci e di intenderci"

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