recensione di Mattia
Sangiuliano
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“La mano sbagliata” (DD n° 348), copertina di Angelo Stano |
In una Londra da “bere”, dentro il mondo dell'arte, in una mondanità fatta di
finzione ed apparenza, Dylan accetta l'incarico offerto dalla
talentuosa pittrice Anita Novak, l'unica indiziata dell'ispettore
Carpenter per una serie di morti ispirate alle ultime opere d'arte di
un'artista dapprima votata a ritrarre la vita ma che, a seguito di
uno spaventoso incidente, una volta riacquistata la sua abilità, non
può dipingere che l'altro aspetto della vita, quasi contraltare con
la sua dolorosa e aspera rinascita, ovvero la disfatta, l'orrore:
l'incubo.