di Mattia Sangiuliano
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Edvard Munch; "Il bacio" |
Sei
tutto quello che cerco nelle notti insonni sei le serate trascorse in
macchina ad appannare finestrini e parabrezza facendo tintinnare
nervosamente le chiavi sei le nottate a perdere dormite e le occhiaie
del giorno dopo sei il sonno arretrato sulle palpebre le poche ore e
i molti minuti spesi per sentirsi un po' più vivi stando assieme nei
ritagli di un tempo avverso e spossati dirci ne valeva la pena
sbadigliando nelle mani i nostri affanni e giocare con la leva del
cambio e sfrenare la macchina e le emozioni e le parole mai stanche
solo un po' volgari prima di chiedere scusa e gli scoppi d'ilarità e
la passione che non scema e la paura di partire e i brividi e i
lividi per aver sbattuto le ginocchia i gomiti e le portiere e i bivi
dopo i sensi unici obbligati e i doppi sensi dei nostri
fraintendimenti prima di dividerci sei tutto quello che temo nelle
notti silenziose la solitudine le fughe le corse le organizzazioni
all'ultimo col fiato corto e l'alito sul collo scaricando impegni
amici doveri invece di scolare bicchieri su bicchieri per scansare
affari ma non i pensieri per vedersi la sera quando ti vorrei sotto
il sole ardere come una stella e mai più avvolta nella nebbia della
stanchezza ma va bene così pur di strappare un'ora di tempo
all'inganno illusorio del momento che vorrei congelare in
un'istantanea da conservare in tasca per vivere e sorridere
all'infinito quell'istante che finalmente ci appartiene senza tener
d'occhio l'ora pur di dirti che sei tutte le parole che ancora devo
dire e che non trovo e le promesse che ancora devo intrecciare e i
sorpassi contromano e le curve prese in terza e i programmi da
rispettare controvoglia mentre le nostre mani si accarezzano sul
coprisedile e gli occhi lucidi di lacrime salate sopra sorrisi
esausti ma sinceri hanno la dolcezza di una speranza sei i parcheggi
in retromarcia in doppia fila e le file intasate al botteghino con le
braccia incrociate per guardare qualcosa che non ci interessa assieme
al brusio di tutta quella gente che ci distrae in tutte quelle serate
in compagnia con le orecchie ronzanti domandandoci chissà se mi
pensi? con la voglia pulsante di essere finalmente soli assieme così
i film rimangono senza finale come le frasi aperte interrotte per la
paura per il piacere per il desiderio per la vergogna senza temere la
vertigine di essere appesi ad un fragile equilibrio con il brivido di
continuare tutto. Ancora. Un'altra stupida vitale notte ancora.
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