mercoledì 15 aprile 2015

Un'altra notte.

di Mattia Sangiuliano
Edvard Munch; "Il bacio"
Sei tutto quello che cerco nelle notti insonni sei le serate trascorse in macchina ad appannare finestrini e parabrezza facendo tintinnare nervosamente le chiavi sei le nottate a perdere dormite e le occhiaie del giorno dopo sei il sonno arretrato sulle palpebre le poche ore e i molti minuti spesi per sentirsi un po' più vivi stando assieme nei ritagli di un tempo avverso e spossati dirci ne valeva la pena sbadigliando nelle mani i nostri affanni e giocare con la leva del cambio e sfrenare la macchina e le emozioni e le parole mai stanche solo un po' volgari prima di chiedere scusa e gli scoppi d'ilarità e la passione che non scema e la paura di partire e i brividi e i lividi per aver sbattuto le ginocchia i gomiti e le portiere e i bivi dopo i sensi unici obbligati e i doppi sensi dei nostri fraintendimenti prima di dividerci sei tutto quello che temo nelle notti silenziose la solitudine le fughe le corse le organizzazioni all'ultimo col fiato corto e l'alito sul collo scaricando impegni amici doveri invece di scolare bicchieri su bicchieri per scansare affari ma non i pensieri per vedersi la sera quando ti vorrei sotto il sole ardere come una stella e mai più avvolta nella nebbia della stanchezza ma va bene così pur di strappare un'ora di tempo all'inganno illusorio del momento che vorrei congelare in un'istantanea da conservare in tasca per vivere e sorridere all'infinito quell'istante che finalmente ci appartiene senza tener d'occhio l'ora pur di dirti che sei tutte le parole che ancora devo dire e che non trovo e le promesse che ancora devo intrecciare e i sorpassi contromano e le curve prese in terza e i programmi da rispettare controvoglia mentre le nostre mani si accarezzano sul coprisedile e gli occhi lucidi di lacrime salate sopra sorrisi esausti ma sinceri hanno la dolcezza di una speranza sei i parcheggi in retromarcia in doppia fila e le file intasate al botteghino con le braccia incrociate per guardare qualcosa che non ci interessa assieme al brusio di tutta quella gente che ci distrae in tutte quelle serate in compagnia con le orecchie ronzanti domandandoci chissà se mi pensi? con la voglia pulsante di essere finalmente soli assieme così i film rimangono senza finale come le frasi aperte interrotte per la paura per il piacere per il desiderio per la vergogna senza temere la vertigine di essere appesi ad un fragile equilibrio con il brivido di continuare tutto. Ancora. Un'altra stupida vitale notte ancora.

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