mercoledì 19 febbraio 2014

Un po' di espressione

di Mattia Sangiuliano

19 febbraio 2014; google celebra con un nuovo doodle il 137° anniversario di nascita della berlinese Gabriele Münter, per un certo periodo compagna di vita del pittore russo Wassily Kandinsky e con lui fondatrice del gruppo di pittori espressionisti noto con il nome de Il cavaliere blu: Die Blaue Reiter.

Gabriele compie i suoi studi presso l'accademia di Düsseldorf, si trasferisce un periodo negli stati uniti e nel 1901 è allieva a Monaco del pittore Kandinsky entrambi militeranno all'interno del gruppo da lui fondato: Phalanx, che aveva l'intento di inserire, nell'ambiente artistico tradizionalista di Monaco, lo spirito innovatore mutuato dalle coeve avanguardie francesi.

Nel 1908 compra una una casa a Murnau in Alta Baviera, con Kandisky. Questa casa, nominata "Russenhaus" ("la casa dei russi"), diventerà luogo di incontro di innumerevoli artisti e musicisti di tutto il mondo. Da qui prenderà piede l'arte astratta.
Membro dal 1911 del Blaue Reiter [Gabriele Münter], predilesse dipingere paesaggi e interni che mostrano, accanto al costante interesse per il contenuto emotivo della raffigurazione, il recupero del linguaggio pittorico popolare.
(dall'enciclopedia online treccani)

Münter è nota soprattutto per i suoi paesaggi, molti di questi sono stati dipinti a Murnau. Le sue composizioni sono piatte, i colori sono tenui e al contempo suggestivi. All'inizio del 1900, il suo stile comincia a cambiare a causa dell'influenza di Matisse e del Fauvismo, di Gauguin e di Van Gogh. I suoi dipinti più felicemente rappresentativi sono proprio di questa intensa stagione. Il colore colore gioca un ruolo importante nel suo lavoro; la pittrice impiega una vasta varietà cromatica di blu, di verdi, di gialli, e di rosa molto inusuali. Nonostante la sua tavolozza sia molto brillante, non sembra trasparire alcuna felicità da questi colori, attraversati da una sorta di malinconia.


Negli anni successivi, durante la guerra, Kandinsky e Münter, si spostano nella neutrale Svizzera. Poiché Kandinsky è russo, presto è costretto a tornare a Mosca. Durante la seconda guerra mondiale, Münter nasconde le opere di Kandinsky e quelle di altri artisti perseguitati dai nazisti in quanti fautori della famigerata "arte degenerata" che doveva essere perseguitata ed eliminata dal regime, per tutelare il mito della purezza razziale.


A Mosca, Kandinsky, divorzia dalla sua prima moglie (sua cugina, Anja Chimiakin) e, invece di sposare Gabriele, decide di sposare un'altra donna che aveva incontrato in Russia.
Gabriele non sentirà più Kandinsky.


Digitando il nome di Gabriele Münter nella "galleria digitale" del social network Pinterest (QUI), si possono osservare le sue opere più importanti, nonché assaporare l'intenso legame emotivo con il paesaggio che ella stessa raffigura, imprimendolo sulla tela, assieme alle sue stesse impressioni, oltre alle altre opere ritrattistiche che raffigurano sovente il suo mentore e amante: Kandisky.

Il 19 febbraio 2014, 137° l'anniversario della nascita della pittrice tedesca Gabriele Münter viene celebrato da google con il dipinto Jawlensky und Werefkin (Jawlensky e Werefkin - (1908/1909; olio su cartone, 32,7 x 44,5 cm).


Un dipinto in cui, attraverso l'impiego dei colori cari alla pittrice tedesca, due figure, un uomo e una donna, con nessun accenno ad altri caratteri se non quelli distintivi del proprio vestiario, privi di veri e propri dettagli, quasi due manichini con tratti appena accennati, trascorrono assieme l'ora del tramonto; presi da piccole faccende, lei è intenta a leggere, lui distratto da qualcosa nell'erba, si sporge dalla parte opposta della sua compagna, in questo sbilanciamento Gabriele sembra sancire una certa distanza emotiva che si contrappone proprio alla vicinanza fisica dei loro corpi che sono invece prospetticamente sovrapposti l'uno all'altro.
Attraverso gli ovali dei volti appena accennati, segnati sulla tela con semplici spennellate cromatiche di rosa, i due sembrano essere stati colti nel gesto di volgere ciascuno il proprio sguardo altrove, lontano dal presente, mentre il sole tramonta sullo sfondo.


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